Il pezzo "Unico" nella scultura

Una domanda che spesso ci è stata rivolta anche da quelli che si professano essere addetti ai lavori è proprio questa: ma in quale circostanze un'opera scultorea può considerarsi tale? ebbene siamo in presenza di una scultura  considerata  "pezzo Unico" quando la stessa viene riprodotta in numero NON superiore a 9 elementi, fatta eccezione per Moore che aveva il privilegio di poter arrivare a tredici. E' fondamentale che tutte le nove copie siano numerate, vidimate e firmate dall'artista, il quale naturalmente deve approvarle tutte unitamente ad un certificato di garanzia correlato; questa opera di controllo e certificazione è esercitata congiuntamente da artista e fonderia la quale controlla il calco, può correggere la patina e se necessario può agire direttamente sulla fusione già avvenuta.

il Multiplo: alcune distinzioni

Lo dice la parola stessa e si tratta della riproduzione di una scultura ( di solito in bronzo) in numerosi esemplari  nella misura superiore alla tiratura di 9 copie; a questo punto però si impone come doverosa una precisazione: abbiamo  multipli regolari eseguiti, corretti e firmati dall' artista; gli stessi  ovviamente in virtù della riproduzione in più esemplari avranno un costo inferiore sul mercato ed un valore assoluto più basso nei confronti delle sculture considerate Uniche in base a quanto detto sopra; un prezzo inferiore quindi pur mantenendo un'irrinunciabile valore intrinseco ed artistico dovuto all'opera unica dello scultore. Altro discorso va fatto per quei multipli che pur acquisendo legittimità davanti alla sedi opportune (Tribunali) non trovano nella stessa misura un riconoscimento artistico pieno ed incondizionato all'interno del mondo dell'arte: basti pensare alle fusioni di terrecotte o di gessi eseguite dai mercanti, dopo la scomparsa dell'artista in pochi esemplari secondo ragionamenti e calcoli improntati al profitto e non tanto al valore arstistico. Queste opere tuttavia NON vengono immesse nel mercato con quotazioni identiche al multiplo (quali sono) ma bensì come originali, quando in realta' rimangono semplicemente copie. Es. quelle vendute presso grandi musei o gallerie specializzate nella riproduzione di celebri sculture in bronzo quali si trovano sovente nelle nostre città d'arte.

L'Unicita' dell'opera artistica

Quali considerazioni possiamo fare da quanto esposto sopra? che di certo la normativa vigente nel settore non può e non riesce a regolamentare un settore come l'arte che per definizione è liquida, mutevole ed immateriale come tutte le idee; per alcuni infatti la scintilla artistica è semplicemente un' Idea, quindi duplicabile all'infinito e perciò alcune riproduzioni dovrebbero avere costi irrisori; per altri essendo l'arte il prodotto di un istante Unico e non riproducibile all'infinito, secondo il principio dell'Hic et Nunc latino ( qui ed ora), allora è auspicabile che queste mere riproduzioni di copie postume  abbiamo un prezzo identico a quello proposto nei botteghini dei musei.

 

 

 

 

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